Lavoro

Sostituto d’imposta: tutto quello che devi sapere

Ogni dipendente o lavoratore autonomo deve conoscere il ruolo del sostituto d’imposta, figura importante nel sistema fiscale italiano.

16/10/2024
 | 
5 minuti di lettura
Giulia

Giulia

Chi è il sostituto d’imposta?

I lavoratori subordinati e autonomi hanno tante responsabilità dal punto di vista fiscale e, tra queste, vi è anche quella che riguarda il sostituto d’imposta. Questa figura che è rappresentata da un individuo come il datore di lavoro, da un’azienda oppure da un ente ricopre un ruolo di responsabilità, utile per rendere più lineare e semplice il rapporto tra fisco italiano e lavoratore.

L’articolo 64 comma 1 del DPR n. 600/73 definisce chiaramente il ruolo del sostituto d’imposta:

“Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, per fatti o situazioni a questi riferibili ed anche a titolo di acconto, deve esercitare la rivalsa se non è diversamente stabilito in modo espresso. Il sostituito ha facoltà di intervenire nel procedimento di accertamento dell'imposta. Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento dell'imposta insieme con altri, per fatti o situazioni esclusivamente riferibili a questi, ha diritto di rivalsa.”

Colui o colei che assume il ruolo di sostituto d’imposta ha l’obbligo legale di trattenere le imposte dai redditi erogati per stipendi, pensioni o compensi professionali. In poche parole, si tratta di quella figura che si sostituisce al contribuente alleggerendo il carico burocratico dello stesso per soddisfare gli obblighi fiscali verso l’Amministrazione tributaria cioè l’Agenzia delle Entrate. Il sostituto d’imposta ha quindi una serie di obblighi da adempiere e, tra questi, vi sono lo stabilire il giusto quantitativo di denaro per l’imposta da trattenere, il versamento delle somme trattenute e la trasmissione delle certificazioni fiscali compilate in modo esatto (CUD e modello 770).

Quando il sostituto d’imposta agisce per conto di una Partita IVA, egli deve trattenere e versare la ritenuta (solitamente del 20%, ma può variare in funzione del reddito) a titolo di acconto. Il percipiente può poi recuperare la ritenuta nel momento in cui compila la sua dichiarazione dei redditi. Un’altra tipica casistica è quella del datore di lavoro che funge da sostituto d’imposta per conto del dipendente, trattenendo l’IRPEF. Il lavoratore subordinato, in caso di conguaglio dei redditi, può poi recuperare l’importo nella dichiarazione.

Dato il ruolo di intermediazione che assume il datore nel rapporto con il fisco, in tanti casi, per definire esattamente gli adempimenti, le responsabilità specifiche dei singoli casi, è necessario ricorrere ad una consulenza del lavoro.

Conoscere e indicare il sostituto d’imposta

Per conoscere chi è il proprio sostituto d’imposta è necessario disporre della Certificazione Unica (CU), documento che è fornito ogni anno dal proprio datore ed attesta i redditi di lavoro. Nel caso in cui si fosse in possesso di più certificazioni uniche è possibile anche indicare il sostituto d’imposta dal quale si desidera ricevere i rimborsi oppure avere le ritenute. Va altresì sottolineato che quello indicato riguarda i redditi percepiti per l’anno precedente e non è detto che corrisponda a quello in corso.

Secondo l’articolo 23 comma 1 del DPR n. 600/73 sono diversi i soggetti che sono riconosciuti con la qualifica di sostituto d’imposta:

  • Società di capitali, residenti in Italia
  • Enti commerciali equiparati a società di capitali, residenti in Italia
  • Enti previdenziali o assistenziali
  • Condominio
  • Società di persone, residenti in Italia
  • Associazioni non riconosciute, consorzi e aziende di servizi pubblici locali
  • Società di fatto o irregolari, residenti in Italia
  • Società ed enti con o senza personalità giuridica, non residenti in Italia
  • Rappresentanti fiscali di individui non residenti in Italia
  • Trust residenti
  • Persone fisiche che esercitano attività d’impresa commerciale, arti, professioni o imprese agricole
  • Istituti di credito.

Il sostituto d’imposta sul 730

Il sostituto d’imposta è tra le prime voci presenti sul modello 730: in tal caso, per compilare correttamente la dichiarazione è necessario indicare chi è il sostituto d’imposta. Come accennato in precedenza, vi sono diverse figure che possono prendere questo ruolo ed è fondamentale indicare quella corretta.

Si può fare la modifica sostituto d’imposta?

La modifica del sostituto d’imposta è possibile in alcuni casi: per esempio, quando il lavoratore cambia attività lavorativa si procede con la modifica del sostituto d’imposta. In tal caso, grazie al supporto di un professionista presso il CAF si potrà con la rettifica procedere alla correzione anche se si è già compilato e inviato il modello 730. Sarà anche allegato un documento integrativo in cui verrà specifico dove inviare l’eventuale rimborso, se spetta. Dunque, il modello 730 apparirà uguale al precedente, con la nuova indicazione del sostituto d’imposta.

Quando il datore di lavoro non è il sostituto d’imposta?

Quando il datore di lavoro non è il sostituto d’imposta si è confrontati con alcune casistiche particolari: ci riferiamo allo svolgimento dell’attività in forma d’impresa e allo svolgimento d’attività tramite prestazione occasionale. In ambedue i casi non esiste un sostituto d’imposta a cui far riferimento per il versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Quindi, il lavoratore autonomo e quello che fornisce prestazioni occasionali dovranno procedere autonomamente con il versamento delle proprie imposte all’erario.

Il sostituto d’imposta: INPS

I contribuenti possono decidere di indicare il sostituto d’imposta INPS. Tutti quegli individui che percepiscono prestazioni previdenziali e assistenziali erogate dall’Istituto possono compilare il modello 730 e, alla voce sostituto d’imposta, inserire “Istituto Nazionale della Previdenza Sociale” e il codice fiscale relativo “80078750587”. In questo modo, si possono ricevere in poco tempo i conguagli relativi alle imposte da saldare. Nel caso di dichiarazione congiunta ad INPS è necessario utilizzare il modello 730-4 indicando il codice fiscale della persona dichiarante e non del coniuge.

Le detrazioni riconosciute dal sostituto d'imposta ex art 12 tuir

Lo Stato italiano offre la possibilità ai lavoratori di detrarre alcune spese dall’importo lordo d’imposta. Nello specifico, per le detrazioni riconosciute dal sostituto d'imposta ex art. 12 tuir ovvero per il coniuge a carico (non legalmente ed effettivamente separato) sono previste queste detrazioni:


  • 800 euro, diminuiti del prodotto tra 110 euro e l’importo derivante dal rapporto tra reddito complessivo e 15 mila euro, se il reddito non va oltre i 15 mila euro;
  • 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 15 mila euro, ma inferiore i 40 mila euro;
  • 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 40 mila euro, ma inferiore agli 80 mila euro. In tal caso, la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 80 mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 40 mila euro.

Inoltre, la detrazione al contribuente per il coniuge è aumentata di un importo pari a:


  • 10 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 29 mila euro, ma non a 29.200 euro;
  • 20 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 29.200, ma non a 34.700 euro;
  • 30 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 34.700, ma non a 35.000 euro;
  • 20 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 35.000, ma non a 35.100 euro;
  • 10 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.100, ma non a 35.200 euro.

Inoltre, sono previsti 950 euro di detrazione per ogni figlio (figli naturali riconosciuti, adottivi o affidati di età pari o superiore ai 21 anni. Va sottolineato che la detrazione aumenta di un importo di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo, per coloro che hanno più di 3 figli a carico, e di 400 euro per ciascun figlio con disabilità (ex. Articolo 3 L 5 febbraio 1992 n. 104).


È importante sottolineare che, a seconda delle modifiche apportate dalla più recente finanziaria, gli importi delle detrazioni possono subire delle modifiche.

Il sostituto d’imposta per la tua dichiarazione

Il sostituto d’imposta per la tua dichiarazione è di vitale importanza, poiché il mancato adempimento di tutti gli obblighi fiscali comporta gravi conseguenze. Infatti, si parla di sanzioni amministrative e responsabilità dal punto di vista penale. Una consulenza fiscale e societaria fa sicuramente la differenza per dirimere dubbi in ambito fiscale: prendi subito contatto con EmmeStudio Commercialisti online. Ti aiuteremo ad individuare e gestire impeccabilmente gli adempimenti tributari che ti spettano in qualità di sostituito d’imposta. Potrai affidarti ai nostri consulenti anche per occuparti correttamente della gestione della contabilità delle imprese e dei liberi professionisti.

Stai sul pezzo

Vedi tutti gli articoli

Parla con noi!
Scopri come possiamo aiutarti.

Contattaci